FAQ
DOMANDE FREQUENTI
Ci sono dei campanelli di allarme che possono segnalare alla coppia (e al singolo) dell’inizio di una difficoltà, che se presi per tempo possono essere di aiuto a prevenire l’ingresso della coppia in una situazione di ‘aperta crisi’, come: il non riuscire a lasciarsi andare come si vorrebbe, oppure il pensare costantemente alla qualità della relazione, o ancora avvertire il bisogno di cercare altro, fisicamente o affettivamente, fuori dalla coppia, avvertendo forte l’assenza di affiatamento con il/la partner.
La psicoterapia di coppia non cambia i rispettivi partner e il terapeuta è opportuno che eviti di assecondare questa eventuale richiesta – da parte di uno e/o da entrambe le parti. Perché si verifichi un cambiamento e che questo sia percepito come spontaneo e duraturo, occorre che la persona stessa sia motivata a raggiungerlo. Tante volte cambiare noi stessi può aiutare anche il/la partner a modificare i propri atteggiamenti, magari esattamente quelli attesi e desiderati dai noi stessi.
In quel caso è preferibile cominciare a pensare a quel che è importante per sé stessi e dunque a un obiettivo da realizzare in un eventuale percorso di setting terapeutico individuale.
Perché un percorso di psicoterapia di coppia sia efficace, occorre lo si voglia assieme, esattamente come continuare a scegliere di amare l’altro e proseguire il cammino della vita in compagnia di quello/a. La terapia di coppia può certamente offrire gli strumenti per raggiungere e affrontare una tale consapevolezza.
Dopo la terapia – sulla comunicazione – capiterà ancora di non riuscire a viaggiare sulle stesse frequenze d’onda; il disaccordo è tanto naturale tra gli individui quanto necessario a rafforzare certi legami di coppia. La terapia conferirà agli interlocutori gli strumenti per scontrarsi meglio, rafforzando cioè il legame e la complicità della coppia, anche attraverso il litigio e portandolo alla soluzione condivisa.