Identità corporee e diete

In questo ambito affrontiamo insieme all’interlocutore disagi del Comportamento Alimentare (D.C.A.) e percorsi psico-nutrizionali di perdita e di gestione del mantenimento di peso (in collaborazione con figure Mediche e Nutrizionisti).

In cosa consiste

Mi dedico con passione, rispetto e metodo alle persone che affrontano difficoltà e disagi associati alla gestione del peso, della dieta, dello sport e forma del corpo.

Per me l’obiettivo ‘dieta’ (recuperando il significato latino originario: ‘diaeta’ = “abitudine”, “modo di vivere”; ovvero stile di vita = nutrizione + movimento + immagine corporea, ecc.) è negoziato in modo costante nell’interazione con il cliente, condiviso e reso condivisibile, attuabile nel concreto. Costruire un migliore modo di vivere, dunque una diversa percezione dell’identità corporea.

L’immagine corporea, infatti, è da intendersi come un costrutto multidimensionale caratterizzato dalle percezioni e dalle valutazioni che le persone fanno in merito al proprio aspetto fisico, e che comprendono: “L’insieme di percezioni e atteggiamenti di ciascuno collegati al proprio corpo, vale a dire pensieri, convinzioni, sentimenti e comportamenti” (Cash 2002).

L’identità corporea non sempre ha a che vedere con il solo cibo o lo sport; neanche con la moda, né dell’apparenza, capricci e superficialità di vedute.

Per chi è

Adolescenti (minorenni e maggiorenni) e adulti che sentono e percepiscono un disagio nella relazione con il cibo, il peso e la forma del corpo.

Per i genitori e/o educatori e insegnanti che osservano con fiduciosa angoscia i loro figli, ragazzi e ragazze, in lotta senza vittoria alcuna con il loro corpo e con il cibo come, l’espressione più vistosa della loro esistenza.

“Al di là delle convenzioni sociali e delle necessità anagrafiche, siamo sicuri che sia così importante sapere chi si è, definirsi in continuazione?” 

Giorgio Serafini Prosperi, Ho mangiato abbastanza

“L’unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi”

O. Wilde

Come funziona, come si svolge?

Gli approcci che il modello di psicoterapia interazionista abbraccia in relazione ai Disagi della Condotta Alimentare e alla gestione della perdita di peso coincidono con la scelta di tecniche, strategie e procedure esistenti considerate attualmente efficaci e affidabili dal panorama scientifico nazionale ed internazionale. Questi percorsi terapeutici avvengono in stretta collaborazione con medici, nutrizionisti ed esperti del movimento che permettano a me e al mio cliente di avvalerci di strumenti e competenze al servizio dell’obiettivo che abbiamo concordato. Questi approcci sono di tre tipi.
  1. La Psicoterapia Breve Strategica (Nardone et al., 1999; Nardone 2007; Nardone & Selekman, 2011), consiste in una serie iniziale di appuntamenti ogni quindici giorni (o settimanali nel caso di anoressia giovanile/di adolescenti), per una durata media tra le 10 e le 20 sedute, in funzione della complessità del disagio in esame. Nel caso specifico dell’adolescenza e di minori saranno coinvolti nel trattamento anche i genitori, che avranno ruolo di co-terapeuti. Nel caso specifico di perdita di peso da una condizione di sovrappeso/obesità si parte da una prima fase di dieta paradossale®, ovvero una sorta di ‘disintossicazione psicologica’ dei dettami delle diete e di restrizione, si passa ad una seconda fase di dietaGIFT® in cui ci si concentrerà sulla qualità dei cibi, l’attività fisica e il lento dimagrimento sano che sarà una conseguenza spontanea e naturale (G. Nardone & L. Speciani, 2015).
  1. La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale – CBT (C. G. Fairburn, 2003; R. Dalle Grave, 2012), usa in modo flessibile (quattro fasi) alcune procedure terapeutiche per identificare e affrontare i meccanismi (specifici e generali) che mantengono il disagio legato alla gestione salutare del peso, all’alimentazione ed all’immagine corporea. In generale la durata è fissata a 20 sedute, inizialmente a cadenza settimanale e successivamente con incontri quindicinali; e nel caso di interventi con persone sottopeso (IMC ˂ 19-20) il percorso prevede 40 sedute in 40 settimane, con sedute settimanali. In situazioni specifiche come quella di adolescenti (e minori) saranno coinvolti nel trattamento anche i genitori che avranno ruolo di co-terapeuti. Le procedure dedicate al sovrappeso ed obesità si sviluppano in specifici programmi educativi e strategie per facilitare il cambiamento dell’alimentazione e dell’attività fisica, attraverso la modificazione degli stimoli ambientali e delle conseguenze (rinforzi) dell’assunzione di cibo.  La prima fase di perdita di peso ha durata da 16 a 24 settimane con appuntamenti che cadono ogni quindici giorni fino a tre settimane; vi è poi la fase di mantenimento che ha durata di 9-12 mesi con incontri mensili.

 

  1. L’approccio Narrativo e Dialogico (E. Faccio, 2007), si basa sul fatto secondo cui i “disagi dell’identità corporea” fanno riferimento a diverse e infinite possibilità di narrare il corpo – quanto infiniti sono i linguaggi usati dalle culture e dalla società e i significati che albergano in quelli – manifestazioni di sofferenza che dipendono dalla credenza di far valere la stima di sé dal corpo. Alcune forme coinvolgono l’aspetto alimentare, come nel caso di ‘Anoressia’, ‘Bulimia’, ‘Obesità’, che sono solo alcune di quelle condizioni, condividono un minimo comune denominatore: l’idea angosciante ed al tempo stesso affascinate di un corpo ‘sbagliato’, ‘assurdo”, ‘goffo’, ecc. Di qui il tentativo della psicoterapia di avvicinarsi a quei ‘discorsi’ e ‘metafore’ con l’intento di “fare scacco” offrendo almeno una risposta e/o una soluzione altra, diversa, nuova, al problema dell’identità a cui già i disagi della condotta alimentare e dell’immagine corporea. L’obiettivo è costantemente negoziato con gli interlocutori e dunque anche la durata del percorso terapeutico e della stessa cadenza delle sedute. Ove opportuno, inoltre, la collaborazione con medici, nutrizionisti e esperti del movimento permetterà, a me e al mio cliente ed in parallelo, di poterci avvalere di strumenti e competenze che verranno messi al servizio dell’obiettivo concordato. In ogni caso, sono previsti incontri di follow-up a due mesi, a sei mesi e fino ad un anno dalla conclusione della terapia (l’ultimo appuntamento di controllo sarà totalmente gratuito).

“Che il mio corpo, se lo consideravo da fuori,
era per me come un’apparizione di sogno;
una cosa che non sapeva di vivere,
e che restava lì in attesa che qualcuno se lo prendesse”.

L. Pirandello

FAQ

DOMANDE FREQUENTI

I disagi della condotta alimentare e della gestione del peso da sempre rappresentano la mia principale area di specializzazione. Mi sono formata presso i reparti di Riabilitazione Nutrizionale e di Gestione dell’Obesità presso la Casa Di Cura Villa Garda (VR) e ho lavorato per diversi anni come psicologa presso il Centro A.I.D.A.P. di Verona (Associazione Italiana dei Disturbi dell’Alimentazione e del Peso).

Mi occupo di divulgare e sensibilizzare insegnanti e familiari ai temi legati ai disordini del comportamento alimentare e ai disagi della condotta con il corpo, presso alcuni Istituti Scolastici Medie Inferiori e Superiori presenti sul territorio veronese; ho recentemente anche formato alcuni psicologi e medici alle terapie con i D.C.A. presso il Corso di Perfezionamento in Dipendenze Comportamentali e da Uso di Sostanze Legali – Università degli Studi di Verona (2021).

  • Percorsi psico-nutrizionali pre/post chirurgia bariatrica
  • Percorsi psico-nutrizionali pre/post riabilitazione nutrizionale diurno e/o ospedaliero
  • Ansia, panico e ossessioni verso il cibo, il peso e la forma del corpo
  • Restrizione eccessiva delle quantità di cibo, alimentazione selettiva e sottopeso problematico
  • Abbuffate, altri comportamenti di alimentazione incontrollata e sovrappeso
  • Condotte di perdita di peso a rischio (vomiting, esercizio fisico compulsivo, uso improprio di integratori alimentari e sostanze dimagranti)
  • Recupero del peso e/o della massa magra
  • Perdita di peso e/o della massa grassa
  • Insoddisfazione per l’immagine fisica e dis-percezione corporea
  • Stile di vita sedentario o poco attivo
  • Corsi di prevenzione selettiva e mirata dei disagi alimentari e corporei e sullo stile di vita rivolti ad adolescenti (12-17 anni)
  • Corsi di prevenzione rivolti a familiari, genitori e insegnanti di adolescenti
  • Supporto per familiari e genitori di persone con disagi alimentari e corporei
  • Percorsi di gruppo psico-nutrizionali per individuare e mantenere un nuovo stile di vita

Posto abbia scoperto con deludente sorpresa che non esistono ‘pillole dimagranti’ o che non funzionino abbastanza, durante il percorso ti proporrò dei ‘piccoli compiti’ perché tu possa sperimentare nella tua quotidianità altre possibilità di rapportarti concretamente al cibo ed al tuo corpo. Ci alleneremo assieme a costruire e usare veri e propri ‘strumenti’ di gestione del peso e svilupperemo un rapporto equilibrato con il cibo e con il corpo stesso. E se crederai nel lavoro che faremo assieme potrai fare tuoi per sempre quegli strumenti per raggiungere e mantenere il benessere e la forma fisica che hai sempre desiderato, tutte le volte che lo vorrai.

Certamente sì. Ed è assolutamente consigliato non interromperlo per aumentare ulteriormente l’efficacia degli effetti a lungo termine della chirurgia bariatrica.

L’aumento di peso, il rapporto con il cibo ed il tuo corpo non sono mai e in nessun caso prescritti e obbligate dalla psicologa. Tutto, e dico tutto è concordato in condivisione con ciascuna singola persona.

Non esiste il suggerimento infallibilmente perfetto – da manuale. Tuttavia, è utile tenere sempre a mente, sia assolutamente da evitare una comunicazione critica ed ostile: “Perché non vuoi mangiare?! Non vedi quanto sei magra?! Mangia! Non vorrai ridurti pelle e ossa!”; oppure: “Basta mangiare! Non vorrai mica diventare come una balena?! Adesso basta, ti tolgo via questo cibo!”. Difficilmente soluzioni di questo tipo miglioreranno la situazione. O. Wilde, sostiene che spesso è proprio con le migliori intenzioni che si ottengono gli effetti peggiori.   

Il ricovery e il day-surgery si rendono necessari in qualità di interventi salva vita (recentemente annoverati nei L.E.A. Livelli Essenziali di Assistenza, con approvazione del Senato in data 22.12.2021), quando le condizioni mediche rendono inappropriata una terapia in un contesto ambulatoriale (p.es. gravi squilibri elettrolitici renali e cardiaci); o quando non si osservano miglioramenti dopo 14 settimane di terapia in studio. In questi casi, tuttavia, se la persona non ha raggiunto un’adeguata motivazione al cambiamento e non è disponibile a impegnarsi, l’alimentazione forzata dovrebbe essere l’ultima ratio e se ritenuti necessari dovrebbero durare poco, diversamente potrebbero contribuire a creare il braccio di ferro inducendo la persona a ricominciare da capo attuando le stesse già note soluzioni anoressizzanti.