FAQ
DOMANDE FREQUENTI
I disagi della condotta alimentare e della gestione del peso da sempre rappresentano la mia principale area di specializzazione. Mi sono formata presso i reparti di Riabilitazione Nutrizionale e di Gestione dell’Obesità presso la Casa Di Cura Villa Garda (VR) e ho lavorato per diversi anni come psicologa presso il Centro A.I.D.A.P. di Verona (Associazione Italiana dei Disturbi dell’Alimentazione e del Peso).
Mi occupo di divulgare e sensibilizzare insegnanti e familiari ai temi legati ai disordini del comportamento alimentare e ai disagi della condotta con il corpo, presso alcuni Istituti Scolastici Medie Inferiori e Superiori presenti sul territorio veronese; ho recentemente anche formato alcuni psicologi e medici alle terapie con i D.C.A. presso il Corso di Perfezionamento in Dipendenze Comportamentali e da Uso di Sostanze Legali – Università degli Studi di Verona (2021).
- Percorsi psico-nutrizionali pre/post chirurgia bariatrica
- Percorsi psico-nutrizionali pre/post riabilitazione nutrizionale diurno e/o ospedaliero
- Ansia, panico e ossessioni verso il cibo, il peso e la forma del corpo
- Restrizione eccessiva delle quantità di cibo, alimentazione selettiva e sottopeso problematico
- Abbuffate, altri comportamenti di alimentazione incontrollata e sovrappeso
- Condotte di perdita di peso a rischio (vomiting, esercizio fisico compulsivo, uso improprio di integratori alimentari e sostanze dimagranti)
- Recupero del peso e/o della massa magra
- Perdita di peso e/o della massa grassa
- Insoddisfazione per l’immagine fisica e dis-percezione corporea
- Stile di vita sedentario o poco attivo
- Corsi di prevenzione selettiva e mirata dei disagi alimentari e corporei e sullo stile di vita rivolti ad adolescenti (12-17 anni)
- Corsi di prevenzione rivolti a familiari, genitori e insegnanti di adolescenti
- Supporto per familiari e genitori di persone con disagi alimentari e corporei
- Percorsi di gruppo psico-nutrizionali per individuare e mantenere un nuovo stile di vita
Posto abbia scoperto con deludente sorpresa che non esistono ‘pillole dimagranti’ o che non funzionino abbastanza, durante il percorso ti proporrò dei ‘piccoli compiti’ perché tu possa sperimentare nella tua quotidianità altre possibilità di rapportarti concretamente al cibo ed al tuo corpo. Ci alleneremo assieme a costruire e usare veri e propri ‘strumenti’ di gestione del peso e svilupperemo un rapporto equilibrato con il cibo e con il corpo stesso. E se crederai nel lavoro che faremo assieme potrai fare tuoi per sempre quegli strumenti per raggiungere e mantenere il benessere e la forma fisica che hai sempre desiderato, tutte le volte che lo vorrai.
Certamente sì. Ed è assolutamente consigliato non interromperlo per aumentare ulteriormente l’efficacia degli effetti a lungo termine della chirurgia bariatrica.
L’aumento di peso, il rapporto con il cibo ed il tuo corpo non sono mai e in nessun caso prescritti e obbligate dalla psicologa. Tutto, e dico tutto è concordato in condivisione con ciascuna singola persona.
Non esiste il suggerimento infallibilmente perfetto – da manuale. Tuttavia, è utile tenere sempre a mente, sia assolutamente da evitare una comunicazione critica ed ostile: “Perché non vuoi mangiare?! Non vedi quanto sei magra?! Mangia! Non vorrai ridurti pelle e ossa!”; oppure: “Basta mangiare! Non vorrai mica diventare come una balena?! Adesso basta, ti tolgo via questo cibo!”. Difficilmente soluzioni di questo tipo miglioreranno la situazione. O. Wilde, sostiene che spesso è proprio con le migliori intenzioni che si ottengono gli effetti peggiori.
Il ricovery e il day-surgery si rendono necessari in qualità di interventi salva vita (recentemente annoverati nei L.E.A. Livelli Essenziali di Assistenza, con approvazione del Senato in data 22.12.2021), quando le condizioni mediche rendono inappropriata una terapia in un contesto ambulatoriale (p.es. gravi squilibri elettrolitici renali e cardiaci); o quando non si osservano miglioramenti dopo 14 settimane di terapia in studio. In questi casi, tuttavia, se la persona non ha raggiunto un’adeguata motivazione al cambiamento e non è disponibile a impegnarsi, l’alimentazione forzata dovrebbe essere l’ultima ratio e se ritenuti necessari dovrebbero durare poco, diversamente potrebbero contribuire a creare il braccio di ferro inducendo la persona a ricominciare da capo attuando le stesse già note soluzioni anoressizzanti.