Sessuologia e Sex Addictions

Consulenze, Educazione e Prevenzione Sessuale, Terapie Sessuali e Sex Addiction: l’Organizzazione Mondiale della Salute – OMS considera la sessualità una condizione fondamentale per la salute ed il benessere degli esseri umani.

In cosa consiste

La sessuologia è una scienza crocevia in cui confluiscono diverse discipline, e perciò, l’oggetto dei suoi studi è considerato argomento di competenza multidisciplinare: la collaborazione tra specialisti (ginecologi, urologi, andrologi, ostetricia, fisioterapisti, ecc.), che si occupano di queste discipline si rende infatti spesso utile.

Come psicoterapeuta ritengo che la sessualità sia un aspetto cardine del benessere psichico, fisico e sociale di ogni persona.

Nel contesto del mio lavoro in ambito sessuologico mi occupo di offrire:
  • Colloqui di Consulenza Sessuologica
  • Interventi per l’Educazione e Prevenzione nei contesti parentali e pedagogico – didattici
  • Terapia sessuale per la coppia e individuale
  • Terapia della dipendenza sessuale (sex addiction) e dell’ipersessualità

Per chi è

Adulti, anziani e adolescenti, coppie, singoli in relazione, genitori di bambini e adolescenti e insegnanti di bambini/adolescenti che si apprestano ai temi della sessualità e ai disagi che coinvolgono l’intimità della relazione con gli altri, con sé stessi e con il contesto che abitano.

“Se incontrarsi resta una magia
è non perdersi la vera favola”.
M. Gramellini

Come funziona, come si svolge?

La Consulenza Sessuologica

Il mio compito è in primis quello di comprendere la cornice di senso e di significato percepita e agita coerentemente ai vissuti problematici che l’interlocutore costruisce attivamente e che poi subisce nell’ambito della propria vita sessuale. 

Il mio obiettivo sin da subito è offrire alle persone, attraverso il dialogo, la possibilità di descriversi liberamente e di contestualizzare il racconto sulle soluzioni già agite (a ogni livello: cognitivo, affettivo, sociale, relazionale, ecc.), in relazione ai problemi percepiti nell’intimità dell’eros.

Gli incontri di consulenza potrebbero variare da uno a tre/quattro colloqui per un tempo di durata variabile da un’ora a due ore complessive (one-session therapy)

Agli strumenti della diagnosi preferisco quelli dell’ascolto attivo, ovvero orientato a comprendere e studiare assieme la problematica percepita ma anche formulare un piano terapeutico ad hoc.

Attraverso il dialogo strategico orientato alla comprensione della difficoltà percepita dalla persona, sin dal primo colloquio (fino a quattro incontri), verranno condivise indicazioni orientate alla comprensione della logica con cui il problema si genera e mantiene, e dunque, anche alla sua soluzione.

È possibile condividere progetti individuali/di coppia di Educazione Sessuale e Affettiva, rivolti a ragazzi (da 14 anni), ad adulti, genitori di figli in età puberale e prepubere e insegnanti.

Interventi per l’Educazione e Prevenzione nei contesti parentali e pedagogico – didattici.

Gli strumenti psico-pedagogici e didattici di Educazione Affettiva e Sessuale e di prevenzione all’Abuso Sessuale permettono di aumentare il benessere sessuale della persona o della coppia e ridurre il rischio di disagio sessuale.
Nell’ambito il mio lavoro è progettare in condivisione con insegnanti e genitori di ragazzi dai 14 anni in su e genitori/insegnanti di bambini e preadolescenti da 8 a 12 anni, interventi strutturati da 4 a 8 incontri (della durata fino a 2 ore), in cui offrire strumenti concreti per andare verso nuove consapevolezze, introducendo ad esempio nel dialogo “parole” nuove, importanti e significative, capaci di configurare il senso dell’identità sessuale e di ogni gesto dato e ricevuto nella relazione con sé stessi e con l’Altro.

L’interesse per il sesso è previsto durante tutta la vita. Al momento opportuno si scatena una tempesta di ormoni che rende i nostri ragazzi ‘vivaci’, anche all’occhio della mente più inamidata dei benpensanti.
Spesso parlare di sesso con i propri figli/studenti non è semplice e l’atteggiamento quasi sempre è poco disinvolto.

A qualunque età i figli sanno già tanto del sesso. Sono stati già eccitati da discorsi e immagini, la televisione, la stampa e il parlarne tra di loro, anche tra i piccoli.

Il problema è che ragazzi e ragazze sanno tante cose sul sesso e male, se sono lasciati da soli è anche peggio: aumenta il rischio di alcuni fenomeni di moda tra i giovani e adulti come il sexting, il cybersex, fino al grooming on-line (adescamento on-line) e al pericolo dell’abuso.

La Terapia Sessuale

Il percorso di terapia sessuale può svolgersi sia in forma individuale che in coppia. In particolare, la coppia che sceglie la terapia per un disagio sessuale il più delle volte ha una relazione che può essere considerata ancora viva e ricca. Risolvere le difficoltà appena queste si manifestano spesse volte è più semplice che lavorare su convinzioni, azioni e vissuti che si consolidano e si irrigidiscono nel tempo su tentativi disfunzionali che finiranno solo per mantenerla, se non per peggiorarla ulteriormente.

Il primo strumento operativo di cui mi avvalgo è il dialogo strategico e l’applicazione di altre procedure proprie della Terapia Strategica Breve; ma anche di terapie brevi mansionali (Focalizzazione Sensoriale I e II) a derivazione cognitivo-comportamentale; tuttavia, se opportuno, non scarto la possibilità di interventi più articolati, come nel caso della Terapia della Narrazione.

La sessualità umana sebbene sia innegabilmente caratterizzata da aspetti di natura “meccanica”, ovvero di origine organica e fisiologica, è soprattutto quel che significa per la persona. Le problematiche della sfera sessuale, soprattutto se di origine psicogena, non possono essere disgiunte dai significati attribuiti alle proprie esperienze.

La formulazione di un disagio sessuale non può prescindere dalla comprensione di implicazioni di natura personale, ma anche della vita affettiva in relazione e nell’interazione tra i partner. L’eros, infatti, rappresenta quell’interazione organizzata e complessa tra il sé, l’altro e il contesto che si vive.

Dunque, non è mai un fatto finemente solo “meccanico”.

La procedura della Focalizzazione Sensoriale (I e II)

Si tratta di una terapia breve (da 4 a 12 mesi) con incontri settimanali, poi quindicinali e infine mensili, che ha uno scopo ben preciso e mirato per ogni tipo di disturbo sessuale.

I primi colloqui sono focalizzati sulla ricostruzione del problema e la sua definizione. È pensata per la coppia – può essere attuata anche per il singolo individuo – e propone una serie di ‘prescrizioni di comportamenti sessuali’ – mansioni – con l’obiettivo di intervenire su quattro livelli:

  • la conoscenza di sé: riguarda la conoscenza personale del proprio corpo, dei significati sessuali a partire dall’esplorazione visiva e tattile
  • la conoscenza di sé con l’altro: il partner diventa lo specchio con cui osservarsi
  • la conoscenza del proprio piacere e dei propri vissuti: riguarda la possibilità di sperimentare il piacere sessuale, di scoprirlo nel suo aspetto individuale e di entrare in contatto con i propri vissuti
  • la conoscenza dell’intimità di coppia: l’esplorazione di gesti condivisi utili a procurare reciprocamente piacere. Significa esporsi a livelli di intimità crescente, allo scopo di favorire la fiducia reciproca, la complicità di coppia come scoperta di un processo di condivisione di significati attribuiti e di cooperazione.

La Psicoterapia Breve Strategica si occupa dei disagi sessuali quali:

  • disfunzione erettile
  • eiaculazione precoce
  • eiaculazione ritardata
  • disturbi del desiderio
  • anorgasmia
  • dolore vulvare (vulvodinia – vestibulodinia)
  • vaginismo
  • dispareunia
  • disturbi della gravidanza e del puerperio
  • problematiche sessuali anche nelle coppie LGBTQIA+ e relazioni poliamorose

La terapia delle dipendenze sessuali (ipersessualità)

In tali situazioni il sesso è percepito come un’esigenza a cui non si può rinunciare e per la quale tutto il resto può essere sacrificato, inclusi la salute, la famiglia, gli amici e il lavoro.
A ragione della dipendenza sessuale la persona vive conseguenze negative a più livelli: fisico, economico, affettivo, cognitivo, relazionale e sociale.
La terapia, in quelle situazioni, più che focalizzarsi sulla scoperta del “perché” o delle “cause”, si muove nella direzione di comprendere “come” funziona il problema nel qui e ora.
Nelle 10 sedute si analizzano i rituali che la persona mette in atto e che mantengono e peggiorano la dipendenza e dunque, si interviene su di essi.

La terapia delle dipendenze sessuali è rivolta a risolvere disagi quali:
  • parafilie (esibizionismo, voyeurismo, frotteurismo, promiscuità sessuale)
  • continue fantasie sessuali
  • masturbazione compulsiva
  • pratiche sadomasochiste e relazioni BDSM
  • dipendenza da materiali a carattere pornografico
  • ipersessualità all’interno di una relazione stabile e/o al di fuori
  • prostituzione relazionale
  • cyber- sex addiction e relazioni cyber

Inoltre, la terapia in questi casi per essere efficace deve considerare anche l’importanza del ruolo che il contesto e le interazioni con gli altri hanno nel mantenere il problema; quindi, promuovere strategie che siano rivolte per esempio ai familiari, che spesso subiscono gli effetti della dipendenza e che tante volte, con tutte le buone intenzioni, agiscono ottenendo gli effetti peggiori e mantenendo così la difficoltà.

“L’eros (…) è una relazione con l’alterità,

con il mistero,

vale a dire con il futuro,

con ciò che è assente dal mondo che contiene ogni cosa che c’è (…)”.

E. Lévinas

Nuove Sex Addiction: la terapia delle relazioni cyber e cyber-sex addict

Il progresso tecnologico e la conseguente tendenza a prediligere gli strumenti social incentiva i contatti virtuali piuttosto che reali.

Paradossalmente proprio nell’epoca del futuro, dove la diffusione dei mezzi di comunicazione è all’apice, le persone sembrano essere socialmente isolate.

I rapporti virtuali costituirebbero un’opportunità e un primo passo verso rapporti reali se ben sfruttati.

Molto spesso, invece, il rapporto da sprinter, fast food offerto dalla rete aumenta l’incapacità e rende incapaci:

fa crescere l’illusione del controllo delle relazioni, ma dal vivo questa capacità si infrange contro la fisicità dell’altro, dove tutto è più rallentato dall’impatto della vicinanza fisica con l’altro, aumentando in questo modo il senso di incapacità di costruire rapporti equilibrati e stabili. Questa è tuttavia anche la ragione che rende più facile l’instaurarsi di relazioni virtuali e che, in alcuni casi, proprio perché permette di evitare quelle difficoltà che si generano nei rapporti reali tra persone, molto facilmente andranno a sostituire del tutto, quelli nella realtà fisica.
La distinzione tra vita off-line e vita on-line è davvero minima e spesso si confondono. La persona perde il controllo e non riesce più a distinguere una realtà dall’altra.

I social media e i social network diventano l’estensione della relazione, un altro modo di consolidarla.

Lasciandosi coinvolgere in relazioni on-line a volte il rapporto con il partner, con la famiglia e con gli amici diventano secondari, fino ad arrivare all’instabilità coniugale, affettiva, familiare, lavorativa, sociale, scolastica, ecc.

FAQ

DOMANDE FREQUENTI

Quel che appare come un “sintomo” sessuale di uno dei partner accade spesso sia una contingenza che riguarda entrambi i partner.

Un tentativo disfunzionale di percepire e reagire alle situazioni e ai relativi contesti di vita, compresa la relazione di “quella”, “specifica” coppia/interazione.

Si tratta di una specifica forma di psicoterapia che ha come obiettivo principale quello di guidare gli individui (singolarmente o in coppia/in relazione) a risolvere ciò che viene percepito, raccontato e agito come un problema sessuale.

Si può scegliere di affrontare il percorso da soli, oppure con il/la partner. Questa decisione può essere presa assieme al terapeuta, in base anche all’analisi del problema stesso.

Alla mia formazione psicologica si aggiunge quella in ambito sessuologico. Ciò fa sì che possa avvalermi di altri strumenti e procedure che si vanno a sommare all’ascolto attivo degli interlocutori durante la consulenza.

Mi confronto costantemente con le esperienze cliniche e con i colleghi nel ruolo di socia attiva della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica – FISS – e nell’ambito del gruppo FISS Giovani attraverso l’attività di ricerca; ciò mi consente un aggiornamento costante delle procedure ritenute maggiormente più efficaci nel panorama attuale della sessuologia scientifica.

Per due anni (2018-2020) ho svolto ruolo di Cultore della Materia Psicogeriatrica – Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – occupandomi di formare giovani psicologi all’importante tanto quanto trascurato tema della sessualità nelle terze età.

Il terapeuta può fornire delle ‘specifiche indicazioni’, ovvero delle ‘piccole pratiche’ che il cliente dovrà eseguire a casa, da solo o in relazione al/la partner. I ‘compiti’ possono includere: prescrizioni strategiche, focalizzazioni sensoriali, psico-educazione, strategie di comunicazione.

Non necessariamente. Qualsiasi sospensione, interruzione o proseguimento della farmacoterapia sessuale sarà valutata assieme al terapeuta ed al medico.

L’eros non può e non deve essere la ‘terra promessa’ per la soluzione delle difficoltà che si possono sperimentare nell’interazione con l’altro, e che possono contribuire al ‘fallimento’ o alla ‘riuscita’ di una relazione con il/la partner. Tuttavia, può certamente aiutare perché si possano aumentare le possibilità di star bene con sé stessi e con gli altri.

Come una giornata trascorsa in alta montagna può dare sollievo dalla torrida afa di una calda estate, solo quella potrebbe non essere sufficiente per sentirsi sempre rinfrescati nell’intera stagione estiva. Aiuta, ma potrebbe non esser tutto ciò che occorre fare.

Per quanto non si escluda totalmente che l’uso di materiale pornografico per alcune persone possa configurare un disagio, allo stato attuale delle conoscenze, il ricorso a materiale pornografico non può essere considerato in assoluto una dipendenza.