FAQ
DOMANDE FREQUENTI
Quel che appare come un “sintomo” sessuale di uno dei partner accade spesso sia una contingenza che riguarda entrambi i partner.
Un tentativo disfunzionale di percepire e reagire alle situazioni e ai relativi contesti di vita, compresa la relazione di “quella”, “specifica” coppia/interazione.
Si tratta di una specifica forma di psicoterapia che ha come obiettivo principale quello di guidare gli individui (singolarmente o in coppia/in relazione) a risolvere ciò che viene percepito, raccontato e agito come un problema sessuale.
Si può scegliere di affrontare il percorso da soli, oppure con il/la partner. Questa decisione può essere presa assieme al terapeuta, in base anche all’analisi del problema stesso.
Alla mia formazione psicologica si aggiunge quella in ambito sessuologico. Ciò fa sì che possa avvalermi di altri strumenti e procedure che si vanno a sommare all’ascolto attivo degli interlocutori durante la consulenza.
Mi confronto costantemente con le esperienze cliniche e con i colleghi nel ruolo di socia attiva della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica – FISS – e nell’ambito del gruppo FISS Giovani attraverso l’attività di ricerca; ciò mi consente un aggiornamento costante delle procedure ritenute maggiormente più efficaci nel panorama attuale della sessuologia scientifica.
Per due anni (2018-2020) ho svolto ruolo di Cultore della Materia Psicogeriatrica – Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – occupandomi di formare giovani psicologi all’importante tanto quanto trascurato tema della sessualità nelle terze età.
Il terapeuta può fornire delle ‘specifiche indicazioni’, ovvero delle ‘piccole pratiche’ che il cliente dovrà eseguire a casa, da solo o in relazione al/la partner. I ‘compiti’ possono includere: prescrizioni strategiche, focalizzazioni sensoriali, psico-educazione, strategie di comunicazione.
Non necessariamente. Qualsiasi sospensione, interruzione o proseguimento della farmacoterapia sessuale sarà valutata assieme al terapeuta ed al medico.
L’eros non può e non deve essere la ‘terra promessa’ per la soluzione delle difficoltà che si possono sperimentare nell’interazione con l’altro, e che possono contribuire al ‘fallimento’ o alla ‘riuscita’ di una relazione con il/la partner. Tuttavia, può certamente aiutare perché si possano aumentare le possibilità di star bene con sé stessi e con gli altri.
Come una giornata trascorsa in alta montagna può dare sollievo dalla torrida afa di una calda estate, solo quella potrebbe non essere sufficiente per sentirsi sempre rinfrescati nell’intera stagione estiva. Aiuta, ma potrebbe non esser tutto ciò che occorre fare.
Per quanto non si escluda totalmente che l’uso di materiale pornografico per alcune persone possa configurare un disagio, allo stato attuale delle conoscenze, il ricorso a materiale pornografico non può essere considerato in assoluto una dipendenza.