Il mio metodo di lavoro

Per una psicoterapeuta – Interazionista – la mente è come un cantastorie.

Gli esseri umani percepiscono e subiscono la realtà che osservano e sperimentano attraverso i processi logici di causa-effetto il più delle volte influenzati da pregiudizi, credenze o teorie di riferimento di senso comune, a loro volta posti alla base dell’identità personale. Tanto più è forte il convincimento, tanto maggiore è coerente la lente tramite la quale la persona vede la realtà trasfigurandola a proprio vantaggio e nella posizione che conferma le proprie idee, sé stesso, l’altro e la visione del mondo.

È proprio a partire dalla comprensione dei processi antropologici, psicologici, linguistici e sociali attraverso cui le persone co-costruiscono il proprio reale percepito e di conseguenza vissuto, che nella stanza della psicoterapia prende vita (attraverso i racconti delle storie personali delle quali interlocutore e terapeuta sono continuamente e attivamente co-costruttori) il modello pragmatico e centrato sulla soluzione su cui si fonda la Psicoterapia Interazionista.

Attraverso i mezzi di cui dispone il modello interazionista e il dialogo strategico (dal greco: dia – logos, ovvero scambio di intelligenze), la persona verrà, dunque, guidata a osservare i processi di costruzione del reale di cui dispone, permettendole così, di agire e percepire la propria realtà, in modo da aumentare il numero delle possibilità di scelta. Guidata, sì. Perché il ruolo dello psicoterapeuta interazionista è quello di guidare le persone a scegliere il racconto più utile a ri-stabilire nuova-mente la propria percezione di coerenza; attraverso lo strumento del dialogo, proprio lì dove il dialogo si è inter(rotto) mancando di qualche senso di continuità narrativa con sé stessi, l’altro e il mondo. Cambiare mentalità per (ri)trovarsi ancora costantemente “uno”, “lo stesso”. Perché si cambia solo se si resta fedeli totalmente a sé stessi.

In questo modo la persona potrà assumere la posizione del protagonista co-costruttore di nuovi mo(n)di attraverso cui agire e percepire la propria esistenza/problema/obiettivo in relazione agli altri, a sé stesso e nell’ambito dei contesti che abita.

Potrà dunque agire e percepire il cambiamento. Vivere, il cambiamento.

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