FAQ
DOMANDE FREQUENTI
I colloqui possono durare da 50 minuti (short-session therapy) a 90 minuti (long-session therapy). L’obiettivo è comunque prenderci il tempo necessario e di non interrompere bruscamente il flusso del dialogo, premettendoci di lavorare sin da subito con efficacia ed efficienza sulla soluzione di problemi e di disagi.
Le sedute hanno un costo a partire da 100 euro netti e sono detraibili (19%) dalle spese mediche. Sì, anche la prima seduta di lavoro ha lo stesso costo.
È invece da considerarsi gratuito l’ultimo colloquio di controllo, successivo alla conclusione della psicoterapia.
Nel caso di sedute long-session therapy (con durata minima di 90 minuti) il costo della seduta resta il medesimo.
Sì per le sedute vi sono convenzioni con prezzo calmierato per i soci del SIM Guardia di Finanza o UIL Polizia di Stato
Per fissare un appuntamento puoi contattare direttamente me al mobile +39.340.9652885, lasciare un messaggio tramite SMS o WhatsApp, e sarai ricontattata/o entro il più breve tempo possibile. Se mi chiami con identificativo (ID) “sconosciuto” è molto probabile che tu non riceva risposta e che ovviamente non possa essere richiamata/o. Il canale di comunicazione di cui sopra è da usare in via preferenziale per fissare gli appuntamenti o per urgenze e disdette, per comunicare fra di noi in modo approfondito e confidenziale invece utilizzeremo le normali sedute concordate previo appuntamento.
Gli ambiti sono quelli che puoi vedere nel menu del sito, però prima di tutto ci concentreremo sul tuo problema, qualunque esso sia, e se non rientra in uno dei miei ambiti sarò felice di indirizzarti a una collega o a un collega che possa aiutarti in altro modo efficacemente mirato.
Come base la psicoterapia interazionista (in essa confluiscono anche procedure e strumenti di derivazione costruttivista, sistemica, strategica e narrativa), modello pragmatico e centrato sulla soluzione.
Per la relazione che costruisco insieme ai miei interlocutori. A proposito di “amicizia” tra psicoterapeuta e “paziente” mi rifaccio al punto di vista dello psichiatra Irving D. Yalom (ne Il dono della terapia): “Il terapeuta ha molti pazienti, ma il paziente ha un solo terapeuta”.
In altre parole, ritengo che l’amicizia tra il terapeuta e i propri interlocutori sia una condizione necessaria al processo della psicoterapia, anche se: non sufficiente.
Tuttavia, se la persona ha raggiunto almeno una volta l’obiettivo desiderato proprio nel contesto della relazione con il terapeuta, conservando anche un certo livello di “confidenza” con sé stesso e con l’altro, allora può certamente realizzare quello stesso obiettivo anche in altre situazioni, dunque anche in quell’altrove oltre la relazione psicoterapeutica.
Non è un difetto, non è “anormale”. Quello che posso dirti lo prendo a prestito, perché come uno specchio d’acqua di un laghetto anonimo rappresenta ciò che desidero sia il mio lavoro.
LA CHIRURGIA DELLA PSICOTERAPIA
“Non sai cos’è una perdita
perché questo si verifica quando
ami una cosa più di te stesso.
Dubito che tu abbia mai osato
amare qualcuno a tal punto.
Sei un genio – Will.
Chi lo nega questo.
Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo.
Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me,
perché hai visto un mio dipinto
e hai fatto a pezzi la mia vita.
Sei orfano, vero?
Credi che io riesca a inquadrare quanto sia difficile la tua vita?
Cosa provi?
Chi sei?
Perché ho letto Oliver Twist?
Basta questo per incasellarti?
Personalmente me ne strafrego di tutto questo.
Perché, sai una cosa?
Non c’è niente che possa imparare da te che non leggo in qualche libro.
A meno che
TU non voglia parlare di te.
Di chi sei.
Allora la cosa mi affascina.
Ci sto.
Ma tu non vuoi farlo. Vero?
Sei terrorizzato da quello che diresti.
A te la mossa capo.”
Robin Williams, nelle parole dello psicologo Sean McGuire, Will Hunting – Genio Ribelle, 1997
Visito in più strutture nell’area di Brescia e Verona: vedi qui.
Nei colloqui incontro persone con storie, sentimenti e aspettative diverse, perciò anche il percorso, gli obiettivi e i tempi possono variare a seconda di quello che viene accordato insieme con la persona durante ciascuna seduta.
La psicoterapia non può garantire l’assoluta salvezza della nostra anima – e del nostro corpo, ma può offrirci suggestioni e strumenti validi e preziosi per far fronte al rapporto che costruiamo con noi stessi e con gli altri ed i limiti che la vita può riservare alla nostra esistenza, come la sofferenza, il dolore, fino alla morte.
Può aiutarci a cercare una via, una strada che solo noi stessi potremmo percorrere, trasformandoci o sfasciandoci solo per risalire i pezzi dell’autentico puzzle di cui si va facendo il nostro singolare cammino, le nostre identità e la nostra vita stessa.
La scelta di proseguire un percorso di psicoterapia non è mai imposta. Riflettiamo solo sul fatto che se siamo arrivati fino a quel punto, probabilmente abbiamo anche già scelto che il nostro cambiamento sia un obiettivo prioritario rispetto ad ogni altra ragione. Ovviamente si è liberi di scegliere di lavorare diversamente sulle questioni rilevanti per la propria vita, per sé stessi e/o per gli altri. Perciò in ogni momento è possibile interrompere la relazione terapeutica per rivolgersi anche a colleghi che lavorino con altri metodi e diversi da quelli da me scelti e selezionati.
È nel nostro diritto. Così come credo anche alla dignità che riserviamo a noi stessi e agli altri. Dignitoso è infatti onorare le proprie scelte e comunicare per tempo al professionista il prima possibile il caso di ‘impossibilità a recarsi in seduta’ e/o di ‘revoca dell’appuntamento’. Comunicando con anticipo almeno 48 h la disdetta non comporterà alcun pagamento. Diversamente, la seduta è da considerarsi come effettuata e perciò il cliente dovrà pagare l’intero importo della stessa.