Psicologia delle emergenze

Supporto psicologico nelle fasi di emergenza: gli stati di coscienza negli eventi critici.

In cosa consiste

La Psicologia delle Emergenze è una branca di studio e intervento della psicologia che si occupa di individui, gruppi, comunità prima, durante e dopo eventi critici (incidenti, incidenti complessi, catastrofi e disastri generati da calamità naturali, emergenze sanitarie), che possono comportare conseguenze importanti a carico della salute degli individui.

Eventi critici improvvisi e inaspettati, come la pandemia covid-19, terremoti violenti e gravi incidenti, perdite emotive o fisiche possono travolgere la sensazione di controllo della nostra vita e comportare la percezione di una vera e propria minaccia per la nostra esistenza.

Per chi è

Enti, persone fisiche, società e istituzioni – pubblici e privati – presenti sul panorama regionale che siano interessate a ricevere un intervento mirato nell’ambito della psicologia delle emergenze.

“Un modo facile per conoscere la civiltà 
è scoprire come si lavora,
come si ama
e come si muore.”

A. Camus

Come funziona, come si svolge?

In linea generale lo psicologo che lavora nelle emergenze può offrire interventi di prevenzione. Ovvero prima di un evento critico occupandosi di informazione e formazione, strutturando corsi per l’acquisizione di protocolli di emergenza e simulazioni; durante l’emergenza: attraverso l’applicazione di primi interventi (triage e pronto soccorso) e proseguendo interventi calibrati sul contesto sino a fine emergenza; e dopo un evento critico: mediante colloqui di follow-up, fino alla ripresa delle attività di prevenzione.

Lo scopo dello psicologo delle emergenze in fase acuta è quello di intervenire tempestivamente con il supporto psicologico e strumenti specifici, per far sì che le difficoltà esperite dagli individui possano attenuarsi e rientrare più facilmente.

Lo scopo del lavoro multidisciplinare in emergenza è in primis quello di garantire l’identificazione dei bisogni emotivi e fisici della persona e dunque tutelarne la dignità e il rispetto. Successivamente, impostare ed eseguire interventi mirati, ovvero organizzare, ove necessario, invii idonei.

Il fine è guidare ciascun individuo a rinsaldare la frattura identitaria originata dall’interruzione del flusso lineare dell’esperienza generata dalla reazione dell’individuo allo scopo di contrastare l’evento critico improvviso: la catastrofe, il disastro non è come ti lascia ma come ti trova. Restituendo il senso (o non senso) di quanto accaduto e fornendo strumenti pragmatici verso l’utile gestione dello stress e/o di un lutto, evitando, dunque, lo strutturarsi e il cronicizzarsi del danno subito.

Ulteriore compito dello psicologo che lavora nelle emergenze è guidare i soccorritori (operatori sanitari e non). Di fatto, la ricerca ci dice che nei casi di disastri, quella dei soccorritori è la categoria maggiormente più esposta a fattori di rischio per il benessere psicofisico.

Lo scopo dello psicologo che lavora con gli attori di un’emergenza è quello di identificare, restituire e portare alla luce i punti di forza e le risorse di cui quella dispone, per affrontare la situazione nella quale è coinvolto.

Offro strumenti: la capacità di identificare e gestire le proprie e altrui vissuti/emozioni; la capacità di trasmettere sicurezza al paziente e al familiare; la capacità di trasmettere vicinanza al paziente e al familiare; la capacità di accogliere e contenere i vissuti dei pazienti e dei familiari; la capacità di orientare individuo e familiari.

“La vita è ciò che ti succede mentre stai facendo altri progetti”

J. Lennon

Gli interventi includono:

  • Interventi Psicologici in emergenza: Individuale, Famiglia (genitori, figli, compagni, mariti, mogli, ecc.), Gruppi ad alto rischio (soccorritori, sanitari, militari, forze dell’Ordine etc.)
  • Interventi Psicologici durante le diverse fasi dell’emergenza: Prima (prevenzione – informazione e formazione), Durante (triage e pronto soccorso psicologico), Dopo (follow-up e ripristino della prevenzione)
  • Psicoterapia per disagi psicologici associati all’evento traumatico: Ansia, stress ed altri vissuti emotivi; Crisi, Difficoltà e disagio della sfera dell’Immagine Corporea e dell’Identità, Corporea (danni e disagi fisici ed estetici connessi agli esiti dell’incidente / disastro / catastrofe), Lutto, Lutto traumatico, Disturbo Post-Traumatico da Stress

Scenario purtroppo ricorrente nei casi di emergenza è quello relativo al comunicare o essere presenti alla comunicazione della morte di una persona cara a un familiare.

È una delle situazioni più stressanti nel lavoro di un “attore curante” – soccorritore.

Lo psicologo delle emergenze può offrire strumenti per guidare la persona e nel proprio ruolo alla comunicazione corretta di un momento esatto che potrà essere ricordato anche a distanza di anni da parte di entrambi le parti, soccorritore e interlocutore-familiare del defunto.

FAQ

DOMANDE FREQUENTI

Ho ricoperto il ruolo di Vicepresidente e del Consiglio Direttivo e Responsabile della Comunicazione presso l’associazione di volontariato regionale SIPEM SoS sez. Veneto ODV con sede a Sernaglia della Battaglia (TV) iscritta nell’elenco centrale delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile dal 14.01.2019 – Cat. C1, con provvedimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile PRT. DPC/VSN/3110 del 21.01.2019.Iscrizione al RUNTS -2022 n. 311336.
Iscrizione all’Anagrafe dell’Albo dei Gruppi Volontari di Protezione Civile del Veneto (Verbale del
09/06/2022 Giunta Regionale Del Veneto C.F. 91050650265).

Gli strumenti con cui lavoro durante la situazione di emergenza sono quelli indicati dall’OMS per l’assesment e la gestione dello stress acuto, del disturbo post‐traumatico da stress e del lutto come il Rilassamento Progressivo Muscolare di Jacobson; e in qualità di socia iscritta alla Società Italiana dello Studio per lo Stress Traumatico (SSIST) ho perfezionato l’applicazione di alcuni protocolli utili, dopo la fase acuta di emergenza, alla prevenzione dello stress traumatico e del lutto traumatico: Stabilizzazione Narrativa Integrata ©(NaStI) ed Emergency Stabilization Grief Protocol© (ESGP).

Più eventi critici in successione, in un tempo e contesto che non ne permettono la rielaborazione e risoluzione all’individuo, comportano il crearsi di stress cumulativo, che possono comportare gravi rischi per la salute. Lo strumento da me impiegato e messo a disposizione nelle situazioni di emergenza dalla parte dei vissuti dei soccorritori, fa capo al Protocollo “Critical Incident Stress Management” (CISM) – Mitchell et al., 1983″. Un programma sistematico globale per la gestione e attenuazione dello stress da eventi critici dedicato ai gruppi ad alto rischio (soccorritori, sanitari, militari, forze dell’Ordine, etc.), ma anche usato in gruppi civili nel contesto del pronto soccorso emotivo.